Storia del Castello
Storia del Castello
Denominazione: Castello Branciforti, castrum Raccuiae
Epoca: XI secolo
Proprietà: Pubblica, Comune di Raccuja
Il paese di Raccuja sorge su una collina, tra la Regia Trazzera e la fiumara del Mastropotamo, nella parte alta del centro abitato, a ridosso dell’antico quartiere San Marco, in posizione strategica, si erge il castello Branciforti.
Le principali fasi storico-costruttive del castello non sono pienamente definibili, su preesistenze, probabilmente, romane e arabe sono state inglobate strutture di epoca successiva. Si presume che il Gran Conte Ruggero, nel secolo XI, innalzò, sull’originario insediamento, una struttura difensiva per controllare i luoghi espugnati agli arabi.
Il fortilizio durante il periodo svevo svolse le funzioni di difesa e di alloggio per i funzionari del regno. Nel 1296 Raccuja divenne baronia sotto l’autorità di Berengario Orioles e in questo frangente la struttura castellana subì importanti modifiche, da fortilizio a dimora baronale, per ospitare l’importante famiglia aristocratica. Il piano superiore diventò luogo di rappresentanza e residenza, furono rimodulati gli ambienti e, probabilmente, in questo periodo, il salone principale subì delle modifiche con la costruzione di un grande arco in pietra a tutto sesto.
Il piano terra, privo di ingressi esterni, diviso in vari ambienti, venne destinato a depositi ed alle guarnigioni. Il vano terraneo si raggiungeva attraverso una scala in pietra arenaria, composta da 24 gradini, che scendeva dalla retrostante area di corte, dove si trovava l’unico ingresso al castello.
Intorno alla fine del 1500 la fortificazione assume tutti gli aspetti di un palazzo, con l’arrivo del potente casato dei Branciforti, divenuti conti di Raccuja. La struttura subisce nuovi cambiamenti come dimostra il manieristico portale, in pietra arenaria, del salone di rappresentanza recante lo stemma, in marmo bianco, di casa Branciforti-Lanza. L’area di corte venne ampliata e il salone principale fu arricchito da un soffitto a volta del tipo a padiglione lunettato con 14 lunette poggianti su peducci in pietra arenaria scolpita.
I Branciforti abitarono il castello fino al 1821, anno in cui venne abolita la feudalità. Dopo il 1861, con la proclamazione del Regno d’Italia, il palazzo divenne carcere mandamentale e sede della pretura fino agli anni ’50.
La nuova destinazione d’uso comportò pesanti modifiche, a livello strutturale, per adeguarlo al nuovo utilizzo. Dopo la chiusura del carcere e della pretura il castello cadde in uno stato di abbandono che perdurò fino agli anni 90, del secolo scorso, in quest’ultimo periodo la struttura, dopo lunghi lavori di restauro è tornata al suo antico splendore.